Il 20 marzo 2023, Giuliano Giustarini ha tenuto una conferenza dal titolo “L’elogio della bellezza negli insegnamenti del Buddha dal Canone pāli”, parte del seminario su “Esperienza estetica e cammino spirituale nel Buddhismo” curato dallo stesso Giuliano Giustarini.

E’ disponibile il video della conferenza:

Sono disponibili le slides dell’intervento:

Durante la conferenza sono stati citati numerosi passi dal canone pāli, tra cui il seguente:

O Rāhula, qualsiasi forma, passata, futura o presente, interna o esterna, grossolana o sottile, infima o eccellente,
lontana o vicina, egli vede con perfetta comprensione profonda, secondo realtà, ogni forma in questo modo: ‘questo
non è mio, questo non sono io, questo non è il mio sé’. Qualsiasi sensazione, passata, futura o presente, interna o
esterna, grossolana o sottile, infima o eccellente, lontana o vicina, egli vede con perfetta comprensione profonda,
secondo realtà, ogni sensazione in questo modo: ‘questo non è mio, questo non sono io, questo non è il mio sé’.
Qualsiasi cognizione, passata, futura o presente, interna o esterna, grossolana o sottile, infima o eccellente, lontana o
vicina, egli vede con perfetta comprensione profonda, secondo realtà, ogni cognizione in questo modo: ‘questo non è
mio, questo non sono io, questo non è il mio sé’. Qualsiasi costruzione [mentale], passata, futura o presente, interna o
esterna, grossolana o sottile, infima o eccellente, lontana o vicina, egli vede con perfetta comprensione profonda,
secondo realtà, ogni costruzione in questo modo: ‘questo non è mio, questo non sono io, questo non è il mio sé’.
Qualsiasi [momentanea] coscienza, passata, futura o presente, interna o esterna, grossolana o sottile, infima o
eccellente, lontana o vicina, egli vede con perfetta comprensione profonda, secondo realtà, ogni coscienza in questo
modo: ‘questo non è mio, questo non sono io, questo non è il mio sé’. Per colui che conosce in questo modo, Rāhula,
per colui che vede in questo modo, non ci sono più le tendenze dormienti che consistono nella presunzione della
fabbricazione dell’io e della fabbricazione del mio riguardo a questo corpo dotato di coscienza e riguardo a tutti i segni
esteriori.

Anusayasutta, Rāhulasaṃyutta, S CST4 II.200, PTS II.252