Concludiamo con questa meditazione il nostro ciclo sulla meditazione di gentilezza amorevole (in lingua pāli: mettā), che stavolta vogliamo approcciare dal punto di vista della saggezza (pañña).
Quale saggezza? La conoscenza profonda che non vi è alcuna reale separazione tra noi e tutti gli altri esseri, esattamente come non vi è alcuna reale separazione tra noi e gli altri così come non vi alcuna reale separazione tra noi e la natura.
Per questo partiamo dalla meditazione sui dathu, i quattro elementi di terra, acqua, fuoco e vento di cui siamo tradizionalmente composti. Osservando come questi elementi sono presenti internamente a noi, e che questi elementi non sono diversi da quelli che troviamo nella natura, possiamo sviluppare il senso profondo di identità tra noi e la natura, di essere uno.
Ma possiamo estendere ancora questo parallelo osservando che i quattro elementi presenti in noi sono gli stessi quattro elementi che sono presenti nelle altre persone, negli altri esseri. E se siamo della stessa natura, come potremo non sviluppare un sentimento di calore, accoglienza, benessere verso tutti gli esseri?
Portando in noi il senso di vuoto, non un vuoto sterile ma il vuoto da ogni attaccamento al sé, sviluppiamo allo stesso tempo il nostro cuore e naturalmente cresce la gentilezza amorevole.
Questo è quello che abbiamo praticato con questa meditazione e che abbiamo poi sviluppato nelle riflessioni di Dharma.
Buona pratica!
Referenze
Riflessioni e meditazione sui quattro elementi e la gentilezza amorevole di Sirimedho Stefano De Luca registrate nel gruppo di meditazione dell’Associazione Kalyanamitta il giorno 2 dicembre 2022.
Foto di copertina di Nadine Marfurt: Tian Tan Buddha, Ngong Ping Road, Lantau Island, Hong Kong
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