Questa meditazione della locanda è una meditazione sulle sensazioni ripresa da due brevi insegnamenti del Buddha, uno (SN 36.12 “In aria”) in cui insegna che percepiamo venti diversi che arrivano da tutte le direzioni e allo stesso modo percepiamo sensazioni piacevoli, spiacevoli o neutre, e un secondo (SN 36.14) dove il Buddha mostra lo stesso parallelo con le persone che entrano in una locanda:

In una locanda monaci, possono prendere alloggio sia persone dell’est sia persone dell’ovest, del nord o del sud. Persone della casta dei guerrieri possono venire e prendere alloggio, ed anche Bramani, ricchi e servitori.

“Similmente, monaci, in questo corpo nascono vari tipi di sensazioni; piacevoli, dolorose e neutre; sensazioni terrene che sono piacevoli, dolorose o neutre, e sensazioni trascendenti che sono piacevoli, dolorose e neutre.”

SN 36.14: Agara Sutta – La locanda (con una piccola differenza)

Questo sutta, per quanto succinto, ricorda molto una nota poesia del poeta persiano Rumi intitolata proprio “La Locanda”, molto usata negli incontri di Mindfulness:

La Locanda

L’essere umano è una locanda,
ogni mattina arriva qualcuno di nuovo.

Una gioia, una depressione, una meschinità,
qualche momento di consapevolezza arriva di tanto in tanto,
come un visitatore inatteso.

Dai il benvenuto a tutti, intrattienili tutti!
Anche se è una folla di dispiaceri
che devasta violenta la casa
spogliandola di tutto il mobilio,

lo stesso, tratta ogni ospite con onore:
potrebbe darsi che ti stia liberando
in vista di nuovi piaceri.

Ai pensieri tetri, alla vergogna, alla malizia,
vai incontro sulla porta ridendo,
e invitali a entrare.

Sii grato per tutto quel che arriva,
perché ogni cosa è stata mandata
come guida dell’aldilà.

Gialāl ad-Dīn Rūmī

La meditazione della locanda

La meditazione inizia assumendo una posizione comoda, rilassata ed energica.

Ci visualizziamo quindi su una collina, in un prato verde solitario. Seduti su questo prato percepiamo i venti che arrivano da tutte le direzioni, un vento caldo dal sud, fresco da nord, o ancora da est o ovest. Il vento potrà essere leggero o molto forte, fino al punto di spostarci.

Una volta che abbiamo visto come ci relazioniamo con questi venti, che sorgono e scompaiono, procediamo a visualizzarci mentre entriamo in una locanda, con quattro porte, ognuna ad un diverso punto cardinale.

Qui osserviamo le persone che arrivano da ogni porta; persone di tutti i tipi, vestiti poveramente, ricchi, guerrieri, persone serene. Ognuna di queste persone ci passerà vicina per poi scomparire nella propria stanza. Vediamo così che possiamo rimanere imperturbabili di fronte a questi accadimenti, che non dipendono da noi.

Allo stesso modo possiamo osservare le sensazioni nel corpo e nella mente. Iniziamo così ad osservare il corpo, ad esempio dalla pianta dei piedi fino alla cima della testa, osservando se ci sono sensazioni piacevoli, spiacevoli o neutre. Osservandole come se fossero le persone della locanda: cose che non possiamo controllare, che semplicemente si presentano. Ma se non sappiamo riconoscerle, le sensazioni andranno a modificare il modo in cui viviamo il mondo, riducendo la nostra libertà.

E proprio dimorando in questa libertà, rimaniamo ancora in meditazione.

Referenze

Meditazione sulla locanda guidata da Sirimedho Stefano De Luca e registrata nel gruppo di meditazione dell’Associazione Kalyanamitta il giorno 6 maggio e 2022.

A questa meditazione sono seguite queste riflessioni sullo stesso tema:

Foto di copertina di Ben Eaton.