Davvero una “meditazione silenziosa guidata”? Sembra una contraddizione in termini! Se è silenziosa, come fa ad essere guidata?

Per chi si avvicina alla meditazione, c’è una grande attrazione e un certo velo di mistero; la domanda inevitabilmente è: cosa si fa durante la meditazione silenziosa?

Quando seguiamo delle meditazioni guidate, sappiamo già cosa faremo, o quanto meno ci affidiamo a chi sta guidando quella mediazione, dal vivo o in registrazione. Nella meditazione silenziosa non c’è nulla di tutto questo: ci siamo noi, unione di mente e corpo, nel silenzio.

Spesso si pensa che la meditazione silenziosa sia soltanto la meditazione sul respiro: ci si siede in una posizione comoda, possibilmente su un cuscino ma anche su una sedia, e si porta l’attenzione al respiro per tutto il tempo, con l”obiettivo di diventare consapevoli del nostro respiro, delle sensazioni fisiche e del suono sottile del silenzio interiore. Man mano che la mente si acquieta, creando uno spazio di serenità e chiarezza.

Ecco, questa è senz’altro una meditazione silenziosa, ma non è certo l’unica. In realtà, lo spazio della meditazione silenziosa è piena libertà, iniziando dalla libertà di scegliere il tipo di meditazione che in quel momento ci serve di più. Che sia una meditazione scelta al momento di sedersi, o una meditazione che stiamo praticando per un periodo, non importa: siamo noi che scegliamo cosa fare in quel momento, con anche la possibilità di cambiare il tipo di meditazione mentre che pratichiamo. Possiamo iniziare praticando la respirazione del respiro, ma se osserviamo un pensiero disturbante, o una sensazione che ci sta trascinando la mente, potremmo scegliere di continuare con una meditazione sui pensieri, o sulle sensazioni. O forse una meditazione di gentilezza amorevole, o semplicemente rimanere sul respiro!

Con la meditazione silenziosa ci prendiamo la responsabilità di scegliere quello che è giusto per noi in quell’esatto momento in cui stiamo meditando.

In ogni sessione di meditazione, le condizioni interne ed esterne possono variare: potremmo trovarci a confrontarci con stress particolare, un’emozione latente o semplicemente un profondo bisogno di pace. Nella meditazione silenziosa, abbiamo la libertà di adattare la nostra pratica a ciò che sentiamo essere più necessario in quel momento. Se percepiamo tensione in una parte del corpo, possiamo scegliere di concentrarci su di essa, liberandola. Se siamo preoccupati o ansiosi, possiamo optare per tecniche che ci aiutino a rilasciare questi sentimenti.

Questo tipo di meditazione insegna la responsabilità verso noi stessi. Impariamo che, al di là delle guide esterne, abbiamo una saggezza interna che sa esattamente ciò di cui abbiamo bisogno. La chiave è apprendere come ascoltarla. Ciò richiede pratica, pazienza e, soprattutto, fiducia in noi stessi. Ma con il tempo, la meditazione silenziosa può diventare un potente strumento di conoscenza, un’opportunità per attingere alle risorse interne e rispondere alle sfide della vita con maggiore consapevolezza e equilibrio.

Nella meditazione guidata si mostrano i passaggi che potrebbero avvenire durante una meditazione silenziosa.

Buona pratica!

REFERENZE

Meditazione silenziosa guidata da Sirimedho Stefano De Luca  e registrata nel gruppo di meditazione dell’Associazione Kalyanamitta il 15 settembre 2023.

Dopo la meditazione vi sono state delle riflessioni sui sentimenti:

Foto di copertina, elaborazione di una foto di Torsten Dederichs.