Benvenuti amanti della meditazione e della poesia! Oggi voglio condividere con voi una pratica che unisce queste due forme d’arte in un’esperienza significativa e profonda. Esploreremo come questa poesia di Matsuo Basho, uno dei più grandi poeti giapponesi, possa diventare una guida per la meditazione e una fonte di ispirazione interiore.
Quali dita toccheranno
in futuro
quei fiori rossi?
Matsuo Basho
Basho ha lasciato un’impronta duratura nel mondo della poesia, soprattutto attraverso la sua maestria nell’haiku, una forma di poesia giapponese che cattura l’essenza di un momento con poche parole. I suoi versi semplici ma potenti ci invitano ad abbracciare la bellezza della natura e a contemplare la transitorietà della vita. Questi stessi temi possono essere applicati alla nostra pratica meditativa.
Cerchiamo di lasciare penetrare questi versi nella nostra coscienza, prendendo una posizione comoda e concentrando la nostra attenzione sul respiro.
Iniziamo la meditazione portando la consapevolezza al respiro, permettendo che il flusso naturale di inspirazione ed espirazione ci aiuti a entrare in uno stato di presenza. Mentre manteniamo questa consapevolezza, lasciamo che l’haiku di Basho risuoni nella nostra mente. Visualizziamo le immagini descritte dalle sue parole e connettiamoci con l’essenza dell’esperienza che ci viene trasmessa.
Nel corso della meditazione, lasciamo che l’haiku ci guidi verso una comprensione più profonda della transitorietà della vita e della bellezza del momento presente. Riflettiamo sul fatto che così come non sappiamo chi toccherà in futuro quei fiori, anche noi siamo non sappiamo come evolverà la nostra vita. Riflettiamo anche che le stesse nostre dita, se pure toccassero quel fiore dopo un’ora, un giorno, non sarebbe le stesse dita del giorno prima, non saremmo più quella stessa persona.
Ogni respiro che prendiamo, ogni pensiero che nasce e svanisce, ci ricorda la natura fugace di tutte le cose.
Inspirati dalla saggezza di Basho, possiamo cercare di coltivare la stessa attenzione ai dettagli e alla bellezza che egli trasmette attraverso le sue poesie. Osserviamo le sfumature del mondo intorno a noi con occhi nuovi, scoprendo la meraviglia nei piccoli momenti e abbracciando l’unicità di ogni istante che viviamo.
Quando la meditazione si avvicina alla sua conclusione, prendiamo un momento per esprimere gratitudine per l’ispirazione che abbiamo ricevuto dalla poesia di Basho. Portiamo con noi la consapevolezza di questa pratica nella nostra vita quotidiana, permettendo che la poesia si intrecci con il nostro essere e ci guidi verso una maggiore consapevolezza e compassione.
La poesia di Basho è un dono che ci sfida a esplorare la nostra interiorità e ad abbracciare la meraviglia del mondo. Nella meditazione, troviamo un alleato prezioso in questo viaggio interiore. Che la pratica meditativa e l’ispirazione di Basho ci accompagnino nella ricerca della pace interiore e della connessione con il nostro mondo e con noi stessi.
REFERENZE
Meditazione sui fiori guidata da Sirimedho Stefano De Luca e registrata nel gruppo di meditazione dell’Associazione Kalyanamitta il 30 giugno 2023.
Dopo la meditazione vi sono state delle riflessioni ispirate alla stessa poesia di Basho:
Foto di copertina di Edgar Laureano.
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