Proponiamo questa meditazione perché è soltanto dimorando nel silenzio che possiamo ascoltare e osservare i pensieri che si presentano nella nostra mente.
Una delle illusioni più frequenti è che possiamo controllare i nostri pensieri, ma grazie all’addestramento della meditazione possiamo invece scoprire come i pensieri siano indipendenti dalla nostra volontà, si presentano da loro, come lampi nella notte, o come i rumori che sentiamo in un bosco quando ci sediamo su una roccia a riposare.
Comprendere intimamente questo aspetto dei pensieri è essenziale per la pratica: è grazie a questa comprensione, questa intuizione diretta e profonda, che iniziamo a smontare la costruzione artificiale del nostro io, quell’ego che ci impedisce di vedere le cose per come sono davvero.
Meditazione sul silenzio e i pensieri
La meditazione inizia portando l’attenzione sul silenzio. Spesso prendiamo il respiro come punto focale della meditazione di concentrazione, chiamata samatha, ma in realtà qualsiasi oggetto sufficientemente stabile può essere utilizzato per meditare: il suono del silenzio, ovvero quel leggero fischio che avvertiamo tra le orecchie quando siamo in silenzio, la luce di una candela, un pezzo di terra, un’immagine, e così via.
Portando l’attenzione sul silenzio possiamo farcene avvolgere, cullare, curare. In questo silenzio possiamo far crescere il seme della nostra intenzione, della determinazione a star meglio e, se possibile, far star bene tutte le altre persone, tutti gli altri esseri.
Sulla base di questo silenzio possiamo quindi iniziare ad osservare che ci sono pensieri, come sorgano, stiano un po’ e poi svaniscano. Non è importante in questa fase osservarne il contenuto, basterà osservare la natura vitale dei pensieri, simile ai lampi.
Una volta che avremo approfondito questa conoscenza, potremo iniziare ad osservare i pensieri, etichettandoli in base al tipo di pensieri:
- avversione: se sono pensieri di rabbia, di allontanamento, di rifiuto, di odio;
- attaccamento: se sono pensieri di avidità, di golosità, di voler possedere;
- illusione: se sono pensieri confusi, se ci siamo persi in una catena di pensieri incontrollata;
- neutri: se non appartengono a nessuna delle categorie precedenti.
In ogni caso, semplicemente porremo un’etichetta e poi lasceremo andare il pensiero, senza farci prendere da esso.
In questo modo inizieremo a conoscere meglio il panorama della nostra mente, e potremo ridurre l’impatto che questi pensieri che si presentano hanno su di noi e il nostro comportamento. Saremo così sempre più liberi e sereni!
Buona pratica!
Referenze
Meditazione sul silenzio e i pensieri registrata nel gruppo di meditazione dell’Associazione Kalyanamitta il giorno 11 marzo 2022.
Foto di copertina di Roman Melnychuk, scattata in Ucraina.
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