Questa meditazione sulla Conoscenza Consapevole è stata insegnata da Ajahn Amaro, abate del Monastero Theravada della Foresta di Amaravati, in Inghilterra. Ci permette di stabilizzarci nel corpo, trovare il flusso del respiro, assaporare la pace della coscienza. Grazie ad Ajahn Amaro per questa bella meditazione!
Meditazione sulla Conoscenza Consapevole
Traduzione dal libro di Ajahn Amaro, “Finding the missing peace”, disponibile sul sito del Monastero Amaravati.
Attenzione al Nostro Corpo
Portiamo l’attenzione all’interno del nostro corpo. Notiamo la nostra postura, come il corpo si sente. Da quel punto di partenza, permettiamo gentilmente al corpo di allungarsi verso l’alto, lasciamo che la colonna vertebrale si raddrizzi; ciò aiuterà a portare una qualità di attenzione, di vigilanza, alla nostra mente. Con la colonna vertebrale come colonna centrale – come asse del nostro corpo – lasciamo che il resto del corpo si ammorbidisca e si rilassi intorno ad essa.
Siamo amici del nostro stesso corpo, permettiamo che sia a suo agio e si stabilizzi. Notiamo se ci sono tensioni nei muscoli del viso… delle spalle… dello stomaco. Ovunque troviamo delle tensioni, le rilassiamo dolcemente. Rilassiamo i muscoli intorno agli occhi e alla bocca; lasciamo che le spalle si abbassino un po’. Lasciamo che la pancia si allenti e si distenda… completamente a nostro agio.
Percepiamo il corpo all’interno dello spazio della nostra consapevolezza. Riposiamo nella facoltà di conoscenza che sta operando tutto il tempo, concentrandoci sul nostro corpo.
Riduciamo l’Attenzione al Nostro Respiro
Una volta che il nostro corpo è ben sistemato e la postura è ferma e stabile, riduciamo l’attenzione per riposare sul respiro. Non modifichiamo il respiro per renderlo più lungo o profondo, non lo controlliamo in alcun modo… sentiamo semplicemente il nostro corpo respirare, lasciando che questo semplice ritmo sia il centro stesso della nostra attenzione, come se la nostra mente fosse un grande campo aperto, un grande spazio.
Seguiamo lo schema delle sensazioni create dal respiro. Troviamo il centro del respiro, sentendolo come il centro di un mandala o di un fiore. Sentiamo il nostro corpo respirare. Seguiamo ogni inspirazione dall’inizio alla fine… ogni espirazione dall’inizio alla fine.
Lavorare con le Distrazioni
Se la nostra mente sente un suono, vi si lancia e viene trascinata via, o viene coinvolta in un ricordo fugace… un’idea… un’eco della giornata appena trascorsa… qualsiasi cosa che distolga la nostra attenzione dal respiro, trattiamo la mente con un’attitudine gentile e delicata. Collaboriamo, lavoriamo insieme alla nostra mente. Non lottiamo contro di essa o combattiamola.
Non appena ci accorgiamo che la mente si è allontanata e scappata via, sciogliamo consapevolmente e dolcemente la presa su ciò a cui la mente si è aggrappata. Ci rilassiamo e lasciamo andare. Torniamo di nuovo al centro. I suoni, i pensieri e le sensazioni del nostro corpo – lasciamoli rimanere ai margini. Lasciamo che il respiro, l’insieme delle sensazioni, sia il centro stesso della nostra attenzione – il punto focale.
Lasciare andare il respiro e riposare nella conoscenza
e percepiamo che la mente diventa un po’ più stabile e riposa più facilmente nel momento presente, in modo che siamo pienamente consapevoli dei suoni che udiamo e delle sensazioni che sorgono – i diversi fili di pensiero – in quel momento possiamo lasciar andare la sensazione del respiro come punto focale centrale. Lasciamo andare l’insieme di sensazioni che accompagnano il respiro come centro dello spazio di consapevolezza.
Facciamo esperienza del vasto campo della mente, lasciando andare il respiro come focalizzazione particolare. Retrocediamo e lasciamo semplicemente che il respiro sia un altro oggetto… un altro modello di esperienza… che prende forma nel campo della mente. Notiamo il peso del nostro corpo a terra, i suoni delle auto, degli uccelli e delle persone, i diversi pensieri e umori, qualsiasi sensazione che sorga, come stanchezza o ispirazione, qualsiasi ricordo o piano, come appaiono nel campo della mente.
Lasciamo che il cuore riposi nella qualità della conoscenza, dell’osservazione semplice. Sentiamo il flusso dei modelli di esperienza. Lasciamo andare il contenuto; lasciamo andare le storie. Siamo solo testimoni di tutto ciò… conosciamo tutto come modelli di natura che prendono forma, sorgono, cambiano, svaniscono. Siamo semplicemente quella spaziosa conoscenza che tutto abbraccia, tutto accoglie, come se il cuore stesse respirando ogni momento… conoscendolo… lasciandolo andare… e respirandolo fuori.
Riflessioni sulla Natura dell’Esperienza
Per aiutarci a ottenere un po’ di controllo sui pensieri, le percezioni e le sensazioni, utilizziamo una riflessione come “Sta cambiando, lascialo andare” o “Questo è veramente mio? Lascialo andare”. Mentre osserviamo e riconosciamo i modelli della natura, lasciamoli andare. Man mano che sviluppiamo questa capacità di conoscenza, osserviamo l’effetto che ha sul cuore, l’effetto di rinunciare, di rilasciare.
Ristabilire la nostra attenzione
Se ci accorgiamo che la mente si perde facilmente e viene trascinata via, portata via dalla corrente, dobbiamo ristabilire la nostra attenzione sul respiro per un momento o due. Rientriamo nel nostro corpo e controlliamo la nostra postura. Lasciamo che il nostro corpo si rilassi e si raddrizzi. Riportiamo la nostra attenzione sul presente. Quando la mente si stabilizza di nuovo, lasciamo andare il respiro o il corpo come punto focale dell’attenzione. Questa pratica sta guidando la nostra mente e il nostro cuore verso l’instaurarsi in questa qualità di conoscenza, accogliendo il modello di ogni momento… senza afferrarci… senza respingere.
Coltivare la comprensione
Man mano che impariamo a lasciar andare, iniziamo a notare se l’esperienza di un pensiero, che percepiamo come “dentro” di noi, differisce davvero dall’esperienza di un suono, che abitualmente percepiamo come “fuori”. Esaminiamo la sensazione di “essere mio”… “essere qui” e “essere là”. Osserviamo queste come semplici schemi. A chi appartengono queste sensazioni? Cos’è che le possiede? Mentre lasciamo andare, mentre il nostro cuore si libera, notiamo quale sia quella sensazione. Notiamo la sensazione di non aggrapparci nemmeno a un senso di “io”, “me” o “mio”. Semplicemente una conoscenza semplice, pura e aperta… consapevoli di tutto. Sintonizziamoci su quella sensazione. Lasciamo andare tutto.
Fine della meditazione.
REFERENZE
Meditazione sulla Conoscenza Consapevole guidata da Sirimedho Stefano De Luca e registrata nel gruppo di meditazione dell’Associazione Kalyanamitta il 26 maggio 2023.
Dopo la meditazione vi è stato un commento sulla festa del Vesak e i suoi mantra.
Foto di copertina di Aaron Burden
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