Queste riflessioni sul Rifugio nel Sangha sono In occasione della creazione dell’area sacra, conosciuta come “Sima”, presso il monastero Buddhista Theravada Santacittarama.
In queste riflessioni esploriamo il significato e l’importanza del Sangha, inteso sia come Aryasangha, la comunità dei nobili praticanti del Dharma, che come Sangha monastico.
Nel Buddhismo, il rifugio nel Sangha è uno dei tre rifugi, insieme al Buddha e al Dharma. Il Sangha rappresenta la comunità dei praticanti che si sostengono a vicenda nel cammino spirituale. Esso abbraccia sia l’Aryasangha, coloro che hanno raggiunto un livello avanzato di realizzazione spirituale, che il Sangha monastico, i monaci e le monache che dedicano la propria vita alla pratica del Dharma.
L’Aryasangha, la Comunità dei Nobili praticanti
L’Aryasangha è la comunità dei praticanti che hanno realizzato in modo diretto la verità del Dharma. Sono coloro che hanno raggiunto uno stato di illuminazione o stanno progredendo verso di esso. Questa comunità rappresenta una fonte di ispirazione, guida e supporto per coloro che desiderano coltivare la via del risveglio spirituale. I nobili praticanti condividono la loro saggezza, compassione e pratica con gli altri, creando un ambiente di crescita e trasformazione condivisa.
Il Sangha Monastico: Una Dimora della Consapevolezza
Il Sangha monastico, composto da monaci e monache che si dedicano alla vita monastica, rappresenta una dimora dedicata alla pratica del Dharma. Essi si impegnano nel risveglio spirituale attraverso l’osservanza dei precetti, la meditazione e lo studio del Dharma. La presenza dei monaci nel monastero Theravada Santacittarama crea un’atmosfera di sacralità e ispirazione, offrendo un rifugio per coloro che cercano una profonda immersione nella pratica del Dharma.
La Creazione dell’Area Sacra: La Sima
In occasione della creazione dell’area sacra, detta “Sima”, presso il monastero Santacittarama, si celebra la fondazione di uno spazio consacrato per le cerimonie e i rituali buddhisti. La Sima è un luogo in cui i monaci si riuniscono per prendere decisioni comunitarie, ordinare nuovi membri nel Sangha e celebrare le festività buddhiste. Questo spazio sacro è un simbolo tangibile dell’unità e della sacralità del Sangha.
La creazione della Sima, come area sacra nel monastero, è un momento di grande importanza. Essa simboleggia l’unità del Sangha e la sacralità del cammino che stiamo percorrendo. La Sima diventa un luogo di riferimento per le cerimonie, le pratiche rituali e le celebrazioni che uniscono i praticanti in un’unica voce e un’unica aspirazione.
Rifugiarsi nel Sangha
Rifugiarsi nel Sangha significa trovare sostegno nella comunità dei praticanti e nella presenza dei monaci nel monastero. È un atto di fiducia e di impegno nel percorso spirituale, dove ci si affida alla saggezza e all’esempio dei nobili praticanti e dei monaci che hanno dedicato le loro vite al Dharma.
Il rifugio nel Sangha offre un senso di appartenenza e di connessione con una comunità di individui che condividono gli stessi valori e obiettivi spirituali. Ciò ci sostiene nel nostro cammino, in quanto possiamo trarre ispirazione dagli altri praticanti e beneficiare dell’energia collettiva della pratica condivisa.
Nel monastero Santacittarama, il Sangha monastico offre un ambiente propizio per la pratica del Dharma. La presenza dei monaci, con la loro disciplina e dedizione, crea un’atmosfera di rispetto e di consapevolezza. La loro guida e la loro presenza costante ci aiutano a mantenere la nostra determinazione e a superare le sfide lungo il percorso.
Rifugiarsi nel Sangha significa anche riconoscere che siamo parte di qualcosa di più grande di noi stessi. La comunità dei nobili praticanti e dei monaci ci ricorda che non siamo soli nel nostro impegno spirituale. Ci offre un supporto sociale e spirituale, ci incoraggia nella pratica e ci ricorda l’importanza di condividere il cammino con gli altri.
Mentre riflettiamo sulla creazione della Sima e sul significato del rifugio nel Sangha, possiamo riconoscere l’importanza di coltivare relazioni autentiche all’interno della comunità. Possiamo partecipare attivamente alle attività del monastero, offrire il nostro supporto e la nostra gratitudine ai monaci e ai praticanti, e trovare modi per condividere il Dharma con gli altri.
Che la riflessione sul rifugio nel Sangha nel contesto del monastero Buddhista Theravada Santacittarama ci ispiri a coltivare un senso profondo di connessione e impegno nel nostro percorso spirituale. Possiamo trovare conforto, guida e ispirazione nella comunità dei nobili praticanti e nella presenza dei monaci, mentre continuiamo a progredire verso il risveglio spirituale.
REFERENZE
Riflessioni sul Rifugio nel Sangha di Sirimedho Stefano De Luca registrate nel gruppo di meditazione dell’Associazione Kalyanamitta il 9 giugno 2023.
Prima delle riflessioni c’è stata una meditazione sul respiro e il senza-morte:
Foto di copertina di i Hannah Vu, monaci Theravada in Ba Vàng, Uông Bí, Quảng Ninh, Vietnam.
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