La pratica dei meriti (in pāli: puñña) è una pratica già in uso durante la vita dello stesso Buddha. Ma che si intende precisamente per “meriti”? Ce lo dice il Beato nel Puññakiriyavatthu Sutta – “Azione” (AN 8.36), che di seguito riportiamo. In estrema sintesi, i meriti si acquisiscono facendo azioni meritorie:

  • generosità (dāna-maya)
  • virtù (sīla-maya)
  • sviluppo mentale (bhāvanā-maya)

Il commentatore Theravāda Dhammapāla considera i meriti come “santanaṃ punāti visodheti”, che significa “pulire o purificare la continuità della vita”, con evidenti effetti sulla vita attuale e le prossime eventuali rinascite.

La condivisione dei meriti (in pāli: pattānumodanā), è una parte standard della disciplina spirituale buddhista in cui il merito del praticante, derivante da buone azioni, viene trasferito a parenti defunti, a divinità o a tutti gli esseri senzienti. Tale trasferimento è fatto mentalmente, e si ritiene che il destinatario possa ricevere questo merito. Nel Buddhismo, la condivisione dei meriti è vista come una migliore alternativa al lutto. È comune condividere i meriti alla fine di una pratica meditativa o alla fine di un insegnamento di Dharma.

Nelle riflessioni si associano i meriti e la condivisione degli stessi all’insegnamento più profondo del Buddha, quello del vuoto (in pali: suññata).

AN 8.36: Puññakiriyavatthu Sutta – Azione

“Monaci, ci sono queste tre basi dell’azione meritoria. Quali tre? La base dell’azione meritoria che consiste nel donare; la base dell’azione meritoria che consiste nel comportamento virtuoso; e la base dell’azione meritoria che consiste nello sviluppo meditativo.
(1) In questo caso, monaci, qualcuno ha praticato la base dell’azione meritoria che consiste nel donare in misura limitata; ha praticato la base dell’azione meritoria che consiste nel comportamento virtuoso in misura limitata; ma non ha intrapreso la base dell’azione meritoria che consiste nello sviluppo meditativo. Alla dissoluzione del corpo, dopo la morte, rinasce tra gli esseri umani in una condizione sfavorevole.
(2) Qualcun altro ha praticato la base dell’azione meritoria che consiste nel donare in misura media; ha praticato la base dell’azione meritoria che consiste nel comportamento virtuoso in misura media; ma non ha intrapreso la base dell’azione meritoria che consiste nello sviluppo meditativo. Alla dissoluzione del corpo, dopo la morte, rinasce tra gli esseri umani in una condizione favorevole.
(3) Qualcun altro ha praticato la base dell’azione meritoria che consiste nel donare in misura superiore; ha praticato la base dell’azione meritoria che consiste nel comportamento virtuoso in misura superiore; ma non ha intrapreso la base dell’azione meritoria che consiste nello sviluppo meditativo. Alla dissoluzione del corpo, dopo la morte, rinasce tra i deva governati dai quattro grandi re. In quel mondo i quattro grandi re, che hanno praticato in modo superlativo la base dell’azione meritoria che consiste nel donare e la base dell’azione meritoria che consiste nel comportamento virtuoso, superano i deva governati dai quattro grandi re in dieci aspetti: nella durata della vita celeste, nella bellezza celeste, nella felicità celeste, nella gloria celeste e nell’autorità celeste; e nelle forme celesti, nei suoni, negli odori, nei sapori e negli oggetti tattili.
(4) Qualcun altro ha praticato la base dell’azione meritoria che consiste nel donare in misura superiore; ha praticato la base dell’azione meritoria che consiste nel comportamento virtuoso in misura superiore; ma non ha intrapreso la base dell’azione meritoria che consiste nello sviluppo meditativo. Alla dissoluzione del corpo, dopo la morte, rinasce tra i deva Tāvatiṁsa. In quel mondo Sakka, signore dei deva, che ha praticato in modo superlativo la base dell’azione meritoria che consiste nel donare e la base dell’azione meritoria che consiste nel comportamento virtuoso, supera i deva Tāvatiṁsa in dieci aspetti: nella durata della vita celeste… e negli oggetti tattili.
(5) Qualcun altro ha praticato la base dell’azione meritoria che consiste nel donare in misura superiore; ha praticato la base dell’azione meritoria che consiste nel comportamento virtuoso in misura superiore; ma non ha intrapreso la base dell’azione meritoria che consiste nello sviluppo meditativo. Alla dissoluzione del corpo, dopo la morte, rinasce tra i deva Yāma. In quel mondo il giovane deva Suyāma, che ha praticato in modo superlativo la base dell’azione meritoria che consiste nel donare e la base dell’azione meritoria che consiste nel comportamento virtuoso, supera i deva Yāma in dieci aspetti: nella durata della vita celeste… e negli oggetti tattili.
(6) Qualcun altro ha praticato la base dell’azione meritoria che consiste nel donare in misura superiore; ha praticato la base dell’azione meritoria che consiste nel comportamento virtuoso in misura superiore; ma non ha intrapreso la base dell’azione meritoria che consiste nello sviluppo meditativo. Alla dissoluzione del corpo, dopo la morte, rinasce tra i deva Tusita. In quel mondo il giovane deva Santusita, che ha praticato in modo superlativo la base dell’azione meritoria che consiste nel donare e la base dell’azione meritoria che consiste nel comportamento virtuoso, supera i deva Tusita in dieci aspetti: nella durata della vita celeste… e negli oggetti tattili.
(7) Qualcun altro ha praticato la base dell’azione meritoria che consiste nel donare in misura superiore; ha praticato la base dell’azione meritoria che consiste nel comportamento virtuoso in misura superiore; ma non ha intrapreso la base dell’azione meritoria che consiste nello sviluppo meditativo. Alla dissoluzione del corpo, dopo la morte, rinasce tra i deva che si dilettano nella creazione. In quel mondo il giovane deva Sunimmita, che ha praticato in modo superlativo la base dell’azione meritoria che consiste nel donare e la base dell’azione meritoria che consiste nel comportamento virtuoso, supera i deva che si dilettano nella creazione sotto dieci aspetti: nella durata della vita celeste… e negli oggetti tattili.
(8) Qualcun altro ha praticato la base dell’azione meritoria che consiste nel donare in misura superiore; ha praticato la base dell’azione meritoria che consiste nel comportamento virtuoso in misura superiore; ma non ha intrapreso la base dell’azione meritoria che consiste nello sviluppo meditativo. Alla dissoluzione del corpo, dopo la morte, rinasce tra i deva che controllano ciò che viene creato dagli altri. In quel mondo il giovane deva Vasavattī, che ha praticato in modo superlativo la base dell’azione meritoria che consiste nel donare e la base dell’azione meritoria che consiste nel comportamento virtuoso, supera i deva che controllano ciò che è creato dagli altri in dieci aspetti: nella durata della vita celeste, nella bellezza celeste, nella felicità celeste, nella gloria celeste e nell’autorità celeste; e nelle forme celesti, nei suoni, negli odori, nei sapori e negli oggetti tattili.
Queste, monaci, sono le tre basi dell’azione meritoria.”

REFERENZE

Riflessioni sulla condivisione dei meriti di Sirimedho Stefano De Luca registrate nel gruppo di meditazione dell’Associazione Kalyanamitta il 14 luglio 2023.

Traduzione in Inglese del sutta AN 8.356 dalla versione Pâli di © Bhikkhu Bodhi, The Numerical Discourses of the Buddha (Wisdom Publications, 2012). Tradotto in italiano da Enzo Alfano. Disponibile su Canonepali.net o in inglese su Suttacentral.net.

La descrizione della condivisione dei meriti è tratta dalla pagina https://en.wikipedia.org/wiki/Transfer_of_merit

Prima delle riflessioni, c’è stata una meditazione di gentilezza verso il corpo

Foto di copertina di József Szabó,