Durante il giorno dell’Epifania ci possiamo chiedere se esista qualcosa del genere anche nella pratica degli insegnamenti del Buddha, il Buddhadharma. La più grande epifania è senz’altro quella dell’illuminazione, che è stata raggiunta dal Beato ma è disponibile anche per tutti noi.

Alcune persone pensano che raggiungere l’illuminazione sia qualcosa soltanto per pochi eletti, e in questo modo perdono la fiducia e l’energia necessaria per procedere nel cammino spirituale.

Ma possiamo toccare scintille di illuminazione ogni giorno nella nostra vita, aprendoci alla consapevolezza, abbandonando anche solo per un instante i preconcetti che ci arrivano da tutte le nostre esperienze, dal nostro karma. Riconoscendo e accogliendo questi momenti possiamo trovare gioia in ogni istante della nostra vita, riconoscendo che non possiamo controllare il mondo ma possiamo vederlo per quello che è, e non quello che temiamo e che ci preoccupa. Sono momenti di verità, momenti di libertà, che ci scaldano il cuore, permettendoci di entrare davvero in contatto con i Tre Gioielli del Buddha, del Dharma e del Sangha!

Le riflessioni sull’epifania partono da alcune poesie dei monaci anziani, dalla sezione del Theragata, le poesie scritte dai monaci anziani che hanno raggiunto l’illuminazione.

Thera 1.13: Vanavacchattheragāthā – Vanavaccha

Il blu intenso delle nubi,
luminose,
rinfrescato dalle acque
limpide del fiume
coperte dalle coccinelle:
queste rupi rocciose
mi allietano.

Thera 1.11-20: Dutiya Vagga

Quando ci apriamo al mondo senza preconcetti, ogni cosa è poesia e bellezza!

Thera 1.22: Cittakattheragāthā – Cittaka

Pavoni,
Crestati, azzurri, con colli magnifici,
cantano
nella foresta Karamvi,
i loro canti vibranti nel vento.
Risvegliano i meditanti
assopiti.

Thera 1.21-30: Tatiya Vagga

E anche se ci capita di appisolarci, basterà che la nostra consapevolezza si svegli per cantare insieme agli splendidi pavoni!

Thera 1.52: Subāhuttheragāthā – Subāhu

Pioggia dal cielo, come una bella canzone.
La mia piccola capanna è coperta e piacevole, al riparo dal vento.
La mia mente contempla sul corpo:
così pioggia, cielo, venite.

Thera 1.51-60: Chattha Vagga

Subāhu ci svela che portando la consapevolezza del corpo la pioggia è una canzone e il nostro cuore e la nostra mente si aprono all’universo!

Thera 1.88: Ajjunattheragāthā – Ajjuna

Sono stato in grado di salvarmi
dall’acqua fino alla riva.
Mentre viene tutto spazzato via dal grande flusso,
io ho penetrato le Verità.

Thera 1.81-90: Navama Vagga

Addirittura in un momento in cui stiamo rischiando la vita, travolti da un’inondazione, se abbiamo in noi consapevolezza e passione ardente per il Dharma possiamo trovare la strada verso l’illuminazione.

Buon ascolto!

Referenze

Riflessioni sull’epifania di Sirimedho Stefano De Luca  registrate nel gruppo di meditazione dell’Associazione Kalyanamitta il giorno dell’epifania, 6 gennaio 2023.

Le riflessioni sono state precedute da una meditazione sullo stesso tema: